Quello de “… un giorno sul Cusio” è
evento che sta vivendo la sua storicità perché è ormai dal lontano 1998, che è
occasione di incontro tra amici del kdm (kayak da mare).
Un breve cenno al passato che non
guasta: a Maggio ’98 i 12 presenti tra iscritti a AICF, Ass. Italiana Canoa
Fluviale ora dismessa, e quelli di IKDM, Il Kayak da Mare pure dismessa, si trovarono
su chiamata dello scrivente e quello fu il primo incontro con Giorgio Nesca. Da
quel giorno le cose da ricordare sono infinite, per cui non è il caso di andare
oltre.
Ma perché si continua a ripetere il
giro del Lago d’Orta? Il Cusio è ritenuto una “perla” nel suo genere tra tutti
i laghi d’Italia, e per giudicare non resta che andarci di persona e questa verità
trova testimonianza nelle presenze di tanti amici che ogni anno lo vogliono
frequentare, senza ignorare i nuovi, che grazie al “passa parola” vengono a
scoprire un lago dove regna assoluta tranquillità con panorami di deliziosa
romantica bellezza.
Isola di San Giulio e Orta sullo sfondo
In tutti questi anni di
frequentazioni, solo in un paio di occasioni il tempo non è stato clemente e
anche questa volta, dopo una alternanza di perturbazioni di
varia intensità nella settimana, la giornata è stata di vera primavera.
Memore di esperienze recenti, la
temperatura dell’acqua ha raccomandato l’uso di un abbigliamento non solo
adeguato, ma tecnologicamente appro-priato.
I più lontani, in camper, pensano
bene di arrivare il giorno prima e dedicare alcune ore al northern walking lungo il sentiero che fiancheggia il lago, una
passeggiata tonificante oltre che rilassante, grazie anche ai bastoncini.
Il punto di imbarco non è molto
ampio, ma per il parcheggio auto, nessun problema, così tutti trovano giusto
spazio anche per auto più carrello.
L’atmosfera è gaia e ben quindici
presenti sull’Iseo si trovano con rinnovato entusiasmo così da rafforzare il
rapporto di amicizia. In questa fase della giornata, i convenevoli sono momento
stimolante e importante del raduno.
….briefing & blessing!
Al briefing tutti si presentano a
raccolta, si scherza ma nello stesso tempo viene prestata dovuta attenzione
alle raccomandazioni in navigazione e sul percorso e con augurale saluto ...
buona giornata a tutti! si prende il via.
Dopo lunga assenza, l’amico di
Milano, meglio conosciuto come il “gigante buono”, entra in acqua con grande
voglia di misurare sé stesso e sembra trovarsi a proprio agio. Welcome back
Marco!
Non un filo d’aria accompagna il
gruppo che costeggia, sfiorando i canneti e
i rami delle piante con le prime foglie che renderanno quei tratti più
ombrosi con l’avanzare delle stagioni.
Dario
e Andrea si fanno buona compagnia!
Andrea, il più giovane del gruppo,
si limita, assistito da papà Massimo ad una escursione brevissima, ma
prossimamente è auspicabile che anche lui sia dei nostri, e ne saremmo tutti
felici.
… pagaiando ai piedi della
Madonna del Sasso di Boleto
Le ville isolate a lago hanno ancora
i battenti chiusi ché la stagione delle seconde case non è ancora iniziata
mentre i piccoli borghi che si affacciano sul lago danno segni di vita e
movimento, grazie alla giornata mite.
Il paesaggio lascia respiro ai monti
circostanti sui quali la poca neve dell’inverno si sta sciogliendo mentre il
gioiello dell’Isola di San Giulio si mostra in tutta la sua semplice e mistica
bellezza.
A Pella sulla passeggiata a lago c’è
discreto movimento, ma l’attenzione è rivolta al gruppo di kayakers che
scivolano dolcemente; non mancano le foto e chissà che il bel gruppo marino non
sia di ispirazione alla pratica del kdm!
In due preferiscono attendere a metà
percorso nella baia di Pettenasco.
… alla cascata di “a Fabrica di
Oira”
La costa a nord si mostra in tutta
la sua riservatezza che culmina con il piccolo borgo di Ronco dove finisce la
strada comunale. A questo punto i boschi su pareti anche scoscese accompagnano
il pagaiare sino al punto di sosta pranzo con eccezione di una piccola radura
con villa a ridosso di una cascata
spumeggiante.
Non si ha tempo di mettere piede a
terra che in automatico, dai gavoni esce un po’ di tutto e per tutti.
L’organizzazione interviene prontamente e lo snack viene offerto con sorpresa
per alcuni, mentre gli altri non aspettavano altro!
Ecco apparire con sorpresa quattro Amici
kayakeri che, abbandonato per poco il kayak, questo l’auspicio, si presentano
armati di casco ma prontissimi per lo snack e per il pranzo al sacco e non
solo. Tutto è positivamente utile per rafforzare i rapporti interpersonali, dai
dolcetti, ai cioccolatini, dagli assaggi sia solidi che liquidi senza pensare
troppo al ritorno. E il caffè? c’è pure quello!
Il classico richiamo impone
l’imbarco e, per questa volta, si tralascia di raggiungete la città di Omegna,
ma la visita è solo rimandata.
Sulla sponda est del lago, la
provinciale invita i motociclisti alle “sgasate”, turbando la quiete a cui, con
il silenzio del mattino, il gruppo s’era abituato.
Raggiunto il pontile di Pettenasco,
un gruppetto decide di accorciare il percorso per via di segni di apparente
stanchezza o di posture strane che sono causa di dolorini, ma l’appuntamento è
ad Orta.
La baia di Pettenasco è facilmente
raggiungibile e percorribile a piedi e i kayak sono anche qui oggetto di
attenzione e curiosità.
sullo
sfondo la piazzetta di Orta e Andrea in primo piano
In un batter d’occhio si raggiunge
l’Isola di San Giulio e con debole brezza contraria, che dura anche poco, si
costeggia la riva ricca di ville, parchi e
giardini le cui fioriture sono quasi pronte a sbocciare.
Si sente aria di casa e senza
particolari rischi si rientra a briglia sciolte consumando le energie residue
con allunghi, scatti o forzatamente, lentamente.
E’ con un certo rammarico che ci si
saluta, ma a completare il “trittico”, è prossimo l’incontro a Manerba sul
Garda, quindi … arrivederci!
(Ellebi)
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